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Aiuto, mi hanno rapito (i soldi)

MGronchi Rosai arriva una lettera da Poste Italiane dove mi avvisano che posso ritirarli in qualsiasi ufficio postale. Figo! Vado subito all’uffiico postale vicino a casa, mi conoscono.

Appena consegno la comunicazione mi chiedono i documenti: il cassiere, mi guarda attentamente carta d’identita’ e codice fiscale. Ok, lui non mi ha mai visto e’ la prima volta che lo incontro. Mi chiede se ho un conto Banco Posta. “Non ho un conto, mi spiace”. Mi chiede se sono registrato su poste.it. Gli rispondo con un “no” un po’ scocciato perche’ odio le Poste Italiane perche’ sono diventate Piazziste Italiane: ho aspettato 10 minuti perche’ il collega stava illustrando tutti i piani tariffari ad un vecchietto di 80 anni.
Lui: “Guardi, passa i 999,99 Euro e non posso darle i contanti” “Non puo’ farmi un assegno?” “No.”
Io: “Scusi mi avete mandato voi la comunicazione che potevo incassarli presso qualunque ufficio postale…”
Lui passando ripetutamente il codice fiscale sul lettore barcode: “ma lei non e’ registrato a poste.it?”
Io: “no.”
Inizia ad esaminare con attenzione la carta d’identita’ e il codice fiscale: “ma i dati sono aggiornarti?” l’ho fatta nel 2013 e che io ricordi nell’ultimo anno e mezzo non ho perso un occhio, non ho cambiato sesso, non ho ucciso mia moglie, direi che i dati dovrebbero essere corretti…
“lo sapevo che dovevo farmi la barba questa mattina” penso “questo gentile signore sospetta che siano falsi…”
Lui: “senta, aspetti li un attimo che vado avanti con la fila…”

Ok caro, ho aspettato che il tuo collega vendesse l’ennesima paccottiglia e ora mi fai aspettare mentre faccio tardi in ufficio? Mi piazzo qui, buono buono ma mi metto in modalita’ avvoltoio: resto in bella vista e ti fisso. Quanto meno ti metto a disagio…
Fa pagare una bolletta a una signora e poi capisce che forse non ho voglia di passare la mattinata ad assistere alla vendita di assicurazioni, telefoni, cd, bambole e qualche raccomandata… Si alza e scompare. I documenti li ha ancora lui.
Torna a mani vuote e mi invita ad attendere una sua collega in un ufficio accanto agli sportelli. Ok, vediamo che mi raccontano.

Arriva una signora gentile. Saluta e si presenta: “senta non possiamo darle il contante o farle l’assegno”. Ok, questo l’ho capito: avete rapito i miei soldi…
“O apre un conto corrente online gratuito o un libretto postale. Il primo e’ gratuito il secondo no e dovrebbe tornare piu’ volte perche’ non puo’ prelevarli tutti insieme. Sai i 999,99 Euro…”.
io: “Cara Signora, si rende conto della situazione paradossale nella quale voi mi avete messo?”
Lei: “Purtroppo non ci sono alternative.” e cerca di convincermi che il conto e’ gratis non ha spese, che l’internet banking e’ comodo, … “lei e’ registrato su poste.it?”
Io: “guardi, no.”
Lei: “ma come non ci ha mai preso in considerazione?”
Io: “onestamente per me voi siete le Poste Italiane, mi chiami nostalgico ma non vi ho mai preso in considerazione se non per raccomandate, bollette e pacchi”
E li ho realizzato che ho fatto un errore strategico perche’ lei non si e’ risentita ma ha iniziato a raccontarmi di quanto sono diventati grandi e importanti…
Fra me e me pensavo: “non compro niente. passi un’anltra volta. non c’e’ nessuno in casa e la mamma non vuole che apra agli sconosciuti…”.
Io: “il conto corrente ha costi fissi?”
Lei: “aspetti che le stampo il prospetto” torna dopo 5 minuti con 40 pagine di contratto… “no il conto non ha costi fissi. Se intanto vuole dare un occhio alle condizioni” e penso “intanto cosa? datemi i mei soldi. Apriamo questo cavolo di conto e andate a quel paese”
Io: “i bonifici si pagano?”
Lei: “non lo so guardiamo” non fanno piu’ i venditori di pentole di una volta…
Io: “i SEPA fra stati membri e San Marino sono gratuiti se online” (San Marino no fa parte della CE?)
Lei: “si ma online. e’ pratico? Sa abbiamo dei clienti anziani…”
Faccio finta di non aver sentito e annuisco grufolando: “lo apro subito. Ora mai sono in ritardo se riusciamo a concludere sarei un po’ piu’ contento.”
Lei: “e’ registrato a poste.it?”
Ma e’ un mandra maledetto… “no”
Lei: “deve”
Io: “scusi?”
Lei: “certo. Si registra su poste.it e poi sullo stesso account attiviamo il conto.”
L’unica banca che parte da un sito, nel quale uno potrebbe mettere dati falsi, per aprire un conto e non il contrario: apri il conto e poi ti attivo un account online…
Io: “e registramoci! Ole’!”
Lei: “Lo puo’ fare anche dal suo cellulare.”
Io: “bene”
Lei: “quando ha finito le attivo il conto” pensavo scerzasse… invece…
Dopo 10 minuti che cerco di usare registrarmi ad un sito che dovrebbe essere conforme alle norme di legge riguardanti l’usabilita’ e l’accessibilita’ anche per dispositivi mobili riesco a compilare i campi e premere il bottone maledetto “Avanti“.
poste.it: “il codice fiscale risulta essere gia’ stato inserito”.
Comunico la bella notizia alla Gentile Signora e lei mi dice: “Infatti a noi risultava gia’ registrato. Mi sembrava. Solo che mi dava un altra residenza.”
Vuoi dire che il piazzista volante era sospettoso perche’ mi ero scordato di essermi registrato 10 anni fa’ per fare un telegramma e invece di chiedemi “ha cambiato residenza” ha avvisato il SISME? Mmm… ISIS trema: non hai speranze in Italia!
Io: “senta, forse ho capito. Nel agosto del 2013 ho cambiato cognome e quello che avete li e’ una registrazione con l’indirizzo di dove abitavo 10 anni fa. Avendo sostituito una vocale il codice fiscale e’ lo stesso”
Lei: “Ahhhh!”
E penso: “aaaahhh ‘sto “pazzo”… ma ditelo subito che mi vedete registrato e non vi torna il cognome e l’indirizzo! Se mi fossi registrato come Facchinetti Fabrizio il codice fiscale sarebbe stato corretto! Non pensate ad un errore di battitura o che uno volutamente non ha voluto mettere i propri dati sui vostri sistemi o ha cambiato cognome?”
Io: “senta la mia banca, con al quale ho anche un mutuo, ha fatto la correzione con una mail con allegati i documenti aggiornati e il decreto del prefetto. In 5 minuti avevo tutti i documenti e carte aggiornati”
Lei: “Ora chiamo il numero verde per capire cosa fare” un brivido mi e’ sceso lungo la schiena. Risponde qualcuno, le spiega la cosa e vedo che prende un pezzo di carta e una penna e inizia a scrivere: 06/…. – Poste Com, via … Roma
Intercetto una frase “ok quindi deve fare una raccomandata per la disdetta”.
Sono scoppiato a ridere. Lo ammetto. Le ho riso in faccia.
Termina la telefonata e le dico amicevolmente: “mi scusi ma vi preferivo quando vendavate francobolli”
Lei: “Mi dicevano che la cosa migliore e’ cancellare l’attuale registrazione e fane una nuova. Non si preoccupi, puo’ mandare un fax e in 48 ore cancellano la vecchia registrazione.” 2015 da qualche anno l’Italia e’ entrata nel fantastico mondo della PEC… fax…
Io: “La ringrazio. Per essere chiaro non ce l’ho con lei. Lei e’ stata gentilissima e capisce in che situazione paradossale mi avete messo. Non posso ritirare i soldi se non aprendo un conto che usero’ per fare un bonifico per poi chiuderlo e non posso nemmeno aprirlo perche’ volete un fax perche’ non siete in grado di fare un aggiornamenti anagrafico. Ci vediamo lunedi’.”
Lei: “venedi’! 48 ore! Oggi e’ mercoledi’!” e sorride maternamente.
Io: “io oggi mando il fax. Venedi’ provo se riesco a registrarmi. In caso contrario riprovo lunedi’. Non sto qui a far perdere tempo a entrambi se non avviene prima la cancellazione.”
Lei: “lei provi venerdi’ e vedra’! sono obbligati per legge.”
Non voglio fare la domanda che mi frulla in testa “quale legge?” perche’ sto ancora metaboliccando che nel 2015 per aggiornare i dati di un sito-internet-futuro devo mandare un fax…

Dopo 90 minuti da quando sono entrato in quell’ufficio postale, le stringo la mano: “La saluto! Saro’ nostalgico, ma vi preferivo quando vendavate solo i francobolli!”